Cosa c’è dietro l’acronimo RFID?

Anche se non è molto conosciuta dal grande pubblico, la tecnologia RFID è molto diffusa, al punto che ha già preso piede nella nostra vita quotidiana. Creata durante la seconda guerra mondiale, questa tecnologia non è decollata fino all’inizio degli anni ’80. Mentre continua ad evolversi, la RFID sta acquisendo slancio e cresce in popolarità.

Allora, in cosa consiste questa tecnologia che vale la pena conoscere? Attraverso questo articolo, i nostri consulenti ti propongono di scoprire l’RFID in 3 punti chiave.

 

1. La definizione di sistema RFID

L’acronimo RFID sta per Radio Frequency Identification, o radio-identificazione, e comprende tutte le tecnologie che utilizzano le onde radio come mezzo di identificazione o riconoscimento sia per gli oggetti che per le persone. Queste tecnologie permettono la raccolta e l’immagazzinamento di dati a distanza grazie alle onde radio emesse dalle etichette di marcatura.

 

 

2. La storia dell’RFID

Apparizione negli anni ’40
I chip RFID sono apparsi per la prima volta in campo militare. Permettevano di distinguere gli aerei nemici da quelli alleati. Il traffico aereo di oggi è ancora basato su questo cosiddetto sistema IFF che sta per “Identity: Friend or Foe”.

Commercializzazione e standardizzazione negli anni ’80 e ’90
I progressi tecnologici permisero la miniaturizzazione dei chip RFID. Vennero poi commercializzati alle aziende europee e americane. Gli anni ’90 segnarono la standardizzazione della tecnologia RFID.

Democratizzazione nel 2000
Qualche anno fa, si assistette poi ad un “boom” di applicazioni grazie alla miniaturizzazione della tecnologia. È il gigante Wal-Mart che democratizzò il sistema RFID nella vendita al dettaglio imponendolo ai suoi maggiori fornitori per la gestione delle scorte.

 

3. I componenti di una soluzione RFID

Quando parliamo di una soluzione RFID, intendiamo un sistema su misura che include l’hardware e il software su cui si basa:

Tag Lettore RFID Sistema di codifica Piattaforma Soluzione RFID

 

Tag + Lettore RFID Il tag RFID è simile ad un chip collegato ad un’antenna. Il chip viene usato per immagazzinare informazioni (su un prodotto, per esempio), ma è poco utile se non è possibile accedervi. Ed è qui che entrano in gioco l’antenna e il lettore. Accoppiati insieme, ricevono e trasmettono le onde radio per permetterne la conversione in dati.
Sistema di codifica I tag sono di solito parte di una soluzione di etichettatura. In questo caso, si usa spesso una stampante encoder. Capace di stampare sulla parte superiore dell’etichetta, può anche codificare un tag RFID con diverse variabili: EAN, EPC, ecc. Queste stampanti includono una fase di verifica per assicurare che il tag sia stato codificato correttamente.
Piattaforma Il ruolo di una piattaforma è quello di integrare e memorizzare la storia dei dati dei tag RFID. Oltre a poter rintracciare un prodotto lungo tutta la sua catena del valore grazie all’accessibilità dei dati in tempo reale, tutti i dati raccolti da questi sistemi possono essere utilizzati, tra le altre cose, per gestire meglio i rifornimenti, localizzare i prodotti e semplificare gli inventari.

 

Conclusione

Degna di essere conosciuta, la tecnologia RFID ha molti altri vantaggi che sono sempre più interessanti per i grandi marchi di lusso: maggiore sicurezza dei prodotti e dei consumatori, migliori processi operativi… ma non solo! In futuro, la RFID potrebbe anche giocare un ruolo nella riciclabilità dei prodotti, nella personalizzazione dell’esperienza cliente e nell’autenticazione dei prodotti.

 

Adone è attualmente coinvolta in diverse missioni RFID. Se anche tu vuoi essere seguito in questo tipo di progetto, non esitare a contattarci!